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Digital diary

La rivoluzione della stampa a caratteri liquidi

Il digitale come strumento per autori e librerie per diventare i nuovi editori del futuro? 
La direzione che sta prendendo l’editoria libraria è chiara. E’ in atto una rivoluzione, i lettori ebook non sono più oggetti da fiera tecnologica, ma strumenti utilizzati quotidianamente da milioni di persone al mondo. Magari ancora dei prototipi, ma sempre più funzionali e con tecnologie all’avanguardia.

Uno di questi moderni lettori è il Kindle, che con la tecnologia e-ink simula l’aspetto dell’inchiostro su carta, per l’esperienza di lettura più rilassante mai provata su un display. E con l’approdo in Italia del colosso globale dell’editoria Amazon (dicembre 2010), il digitale sta erodendo fette di mercato anche nel nostro Paese.

Che direzione sta prendendo l’editoria? E cosa può fare una libreria oggi? Cerchiamo di capirlo in pochi passaggi.

I nuovi editori

Online, mostri sacri come Amazon non possono lasciarci indifferenti. Già oggi il loro sistema di affiliazione consente a personalità autorevoli del web di promuovere alcuni libri e di guadagnare attraverso una commissione sulle vendite generate dal link. Questo sistema fa diventare un autore come una sorta di rivenditore di libri di altri, andando di fatto a stravolgere il rigido schema autore / editore / libreria / lettore.

In un momento in cui non svolgeranno una funzione primaria nè la grafica editoriale (auto-pubblicazione), nè uno spazio fisico per i libri (ebook), quale potrebbe essere il ruolo degli editori e delle librerie? Tutti si sposterebbero verso il processo di avvicinamento dei contenuti ai lettori. Il ruolo dell’editore a quel punto sarebbe quello di presentare contenuti di qualità alle community di lettori. Ma non solo. Come avvenuto nel panorama musicale post-Naspter, gli eventi dal vivo tornerebbero ad avere maggiore rilevanza. Non sarà raro dover pagare un biglietto per assistere ad una presentazione con un autore affermato. Già accade in Germania, Paese da tenere d’occhio per quel che riguarda le novità librarie. Inoltre, l’evoluzione della grafica editoriale. Ancora siamo all’inizio dell’era dell’ebook ma è inutile aggiungere che le potenzialità del mezzo non si riducono alla mera mimica artificiale del libro di carta stampata. La fluidità dei tablet renderà possibile arricchire il contenuto testuale di nuove esperienze visive. Un grafico editoriale professionista provvederà ad aggiungere effetti visivi unici all’interno di ciascun libro. E qui il parallelo si può fare con il cinema: per contrastare la diffusione di copie pirata, si cerca di rendere unica l’esperienza in sala, attraverso una sempre maggiore definizione dell’immagine ed il ritorno del 3D.

Cambia anche il ruolo di autori e librerie. Autori affermati e librerie storiche, seguite da numerosi affezionati lettori, in un ambito in cui l’editore diventa fluido, potrebbero entrambe avere una funzione: presentare nuovi contenuti ai lettori che li seguono. Un autore agli esordi che si auto pubblica difficilmente troverà un mercato, ma se raccomandato da un autore affermato o da una libreria, potrebbe trovare successo. Il successo di un libro verrà sempre e comunque decretato dai lettori e nel caso la raccomandazione / segnalazione non fosse stata meritata, l’autore / libreria / editore perderebbe un pò del suo prestigio.

Lo scenario prospettato è futuristico, ma non troppo. L’autrice di Harry Potter J. K. Rowling con Pottermore(aprile 2012) diventa a tutti gli effetti un editore digitale, ed Amazon da rivenditore un semplice distributore con una percentuale. Le differenze tra autori – editori – librerie si assottigliano sempre di più.

Auto-pubblicazione

La figura professionale che più risentira della rivoluzione in atto è quella del grafico editoriale. Con la nascita di strumenti di self-publishing che consentiranno ai più gratuitamente di accedere a modelli template semplici ed eleganti per pubblicare i propri libri, la figura classica del grafico editoriale dovrà professionalizzarsi ancora di più per evitare di scomparire.

Mentre si inizia a mettere in dubbio l’insegnamento della calligrafia ai bambini, l’alfabetizzazione digitale del futuro potrebbe riguardare la grafica editoriale, lo studio dei caratteri tipografici (nel gergo del web anche in Italia li chiamiamo “font”) e delle linee, e i nuovi dispositivi e-reader e tablet consentiranno al lettore la piena personalizzazione dell’esperienza di lettura. Immagino i primi autori che si autopubblicano in digitale come dei pionieri già preparati, ma con il ricorso di massa ai nuovi strumenti, non possiamo dare per scontato che tutti i nuovi libri digitali pubblicati saranno esenti da problemi di grafica editoriale. Potrebbero facilmente nascere degli enti certificatori della qualità degli ebook, che pubblicheranno manuali di stile e definiranno gli standard minimi di qualità per potersi fregiare di un marchio di qualità di grafica editoriale.

In un mercato fluido dei contenuti, senza filtri editoriali, i contenuti digitali vengono scambiati in un rapporto diretto tra autori e lettori. Lo scambio avviene all’interno di un ecosistema fatto di community di lettori che condividono passioni in comune, i club di lettura del futuro che sono già online.

E i libri di carta?

L’intera generazione anche di coloro che hanno vissuto il passaggio all’era digitale rimarrà affezionata ai libri di carta per tutta la vita. Forse i bambini nati dopo il 2000 faranno a meno dei libri di carta, per tuffarsi a pieno nell’esperienza digitale, ma c’è un’intera generazione ancora affamata e abituata ai libri di carta. Loro li cercheranno per tutta la vita, e su questa nicchia resisteranno, seppur trasformate e sempre più in concorrenza tra loro, le librerie.

La morte del libro di carta avverrà solo quando gli editori troveranno più conveniente pubblicare esclusivamente in digitale, ovvero quando il prezzo della carta non renderà più competitivo il supporto non digitale. In quel momento non potranno che ritornare le librerie antiquarie.

Da tenere d’occhio: i pionieri

In Italia è difficile trovare una figura che è allo stesso tempo autore, lettore e anche “editore”: Luca Conti ama condividere i suoi dati di lettura, grazie al social network Goodreads: nel 2011 ha letto ben 168 libri, di cui 132 ebook. Luca è giornalista e autore di libri disponibili anche in formato digitale, e talvolta segnala altri autori (dichiarando sempre se prende una commissione sulle copie vendute). L’editore Simplicissimus è invece un antesignano dell’editoria digitale in Italia. Antonio Tombolini ha intuito dinamiche oggi chiare a tutti in netto anticipo con i tempi, così in anticipo da fargli trovare una collocazione all’interno del mercato e reggere l’approdo di Amazon in Italia.

Il futuro per autori, librerie e case editrici tradizionali è quello di diventare editori digitali. Le nuove collezioni di contenuti verranno raggruppate e distribuite tramite API. In uno scenario in cui i costi di pubblicazione (la carta e la grafica editoriale) sono abbattuti i libri in circolazione non potranno che aumentare. Ciò che darà valore all’intermediazione sarà la capacità di segnalare i contenuti migliori all’interno di questo nuovo ecosistema di contenuti digitali. Se, citando Gallizio (un altro editore “illuminato”),  oggi “Google, Twitter e Facebook sono i più grandi editori contemporanei”, in quanto lì quotidianamente con le nostre ricerche e con i nostri messaggi di stato raccontiamo in massa le nostre vite, forse domani c’è la possibilità per la nascita di un’infinità di piccoli editori che possano estrarre i contenuti migliori meglio di algoritmi automatici. E la storia racconta che i cercatori d’oro più fortunati sono sempre stati i pionieri.

Consigli per le librerie

Infine un piccolo consiglio a quei librai che arrivati sin qui nella lettura possano essere rimasti più confusi di prima rispetto alla rivoluzione digitale in atto. Cosa deve fare una libreria oggi? Non deve chiudersi alle novità. Ci sarà comunque una nicchia di lettori tradizionali che rimarrà per ancora una generazione, ma si eroderà sempre più nel tempo. Una libreria oggi non dove temere la rete di distribuzione di contenuti, ed anzi tentare di organizzare online i club di lettura e conoscere in questi spazi le proprie community di lettori. Se in piccole librerie infatti c’è ancora un rapporto diretto tra il libraio e il lettore, nelle librerie di dimensioni maggiori di oggi, spesso manca. La sfida è quella di creare una relazione con i lettori. Un libraio che sa consigliare un libro a un lettore, è l’editore di domani.

Immagini: “Lego minifig + Kindle feat. Mark Twain” cc by ntr23; copertina animata de “La gazzetta del profeta”, da Harry Potter e l’Ordine della Fenice

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